lunedì 30 agosto 2010

Vaticanserraglio




Sorprendente la smentita del vaticano sulle parole di mons. Marchetto, il quale sulle iniziative d'espulsione dei rom intraprese dal governo Francese, dichiarava: “quando si verificano espulsioni, sofferenze, non posso rallegrarmi per la sofferenza di queste persone, in particolare quando si tratta di persone deboli e povere che sono state perseguitate, che sono state vittime di un 'olocausto' In sostanza leggo su zenit.org, che il vaticano con questa sua prende le distanze, non dal monsignore, ma dal vocabolo "olocausto" che per etimologia si presta benissimo al senso di quanto affermato da Marchetto, ma si sà, per il vaticano, i lager erano villaggi vacanze e l'olocausto non è mai avvenuto.

9 commenti:

Tess ha detto...

amen

Arci ha detto...

Il paragone con l'Olocausto è davvero fuori luogo. La Francia espelle chi non dimostra il proprio sostentamento e gli da pure 300€.
Hitler li gasava.

Chi non vede le differenza è una testa di marchetta.

Si può essere solidali con i rom, ma i paragoni devono avere un senso. Altrimenti si alzano solo polveroni.

Gians ha detto...

Tess, potevi anche linkarmi un coro gregoriano, così, tanto per non essere cosi lapidaria.

Gians ha detto...

Arci, tu mi pari tra quelli che relegano la parola "olocausto" solo ai detentori del record purtroppo raggiunto nella seconda guerra mondiale. A me piace rispolverare il concetto di intolleranza che questa parola contiene, anche nei casi come questi. Gli ebrei non si offendano ma non nè hanno l'esclusiva.

Arci ha detto...

scusa GIANS, ma l'hai messa tu la copia del dizionario. La vittima dell'Olocausto viene bruciata. Hitler aveva fatto le ciminiere di proposito.
Ai rom hanno dato 300 € per andarsene dalla Francia, e molti hanno detto che torneranno in col prossimo presidente socialista.

I rom infornati da Hitler (insieme agli ebrei e a molti omosessuali) non hanno avuto una seconda occasione.

Le parole esistono per essere usate in modo appropriato.
Esiste il disprezzo, la discriminazione, la persecuzione e l'olocausto. Comportano una gradualità di atteggiamenti negativi verso una comunità. Ma vanno usati in modo proprio.

Così come c'è l'insulto, lo schiaffo, il paliatone e la coltellata.
Se mando a fare in culo qualcuno, Marchetta non può darmi dell'assassino.
E' limpido come il mare di Sardegna.

Alterego ha detto...

Arci, se è per questo esistono anche il tropo e la metafora, l'iperbole e la figura retorica.

impollinaire ha detto...

è tollerante colui che non ha nessuno da tollerare, gli altri si incazzano, ciao teppa

Gians ha detto...

Arci, è limpido il concetto, ciò che è meno limpido è l'atteggiamento filo-israeliano. Non mi pare di dire una castroneria se ogni volta che un male perpetrato a qualsiasi etnia viene accostato a quello del popolo Ebreo, ci sono sciami di contestazioni in ogni dove. E' come se il male assoluto lo abbiano subito solo loro, e invece così non è.

Gians ha detto...

Imp, si è tollerante ma anche disperatamente solo. :)