domenica 6 giugno 2010

A qualcuno piace diverso




"...Tuttavia, non si criticano i cittadini del nord Italia che non parlano italiano e che ricevono aiuti dallo stato per il bilinguismo e per tutelare le loro usanze. Non si richiede l’integrazione sociale ai giovani che non rispettano deboli e anziani, ai teppisti e ai tifosi violenti.
Il termine “integrazione” è un’arma brandita contro gli stranieri, la loro cultura e il loro stile di vita. Ha perso il suo vero significato e la sua accezione positiva. Sarebbe meglio cominciare a parlare di uguaglianza, per indicare cittadini uguali nei diritti e doveri, senza nulla togliere alle particolarità di ognuno".


Condivido quasi in tutto le parole di Ihab Hashem, anche se le particolarità di ognuno in un "circuito integrato" devono perseguire lo stesso fine, la stessa condivisione delle regole. Pena il cortocircuito a cui assistiamo.

15 commenti:

Reby ha detto...

a volte è necessario ribadire cose che sembrerebbero scontate
tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge
la giustizia viene raffigurata con una benda sugli occhi e una bilancia in mano, proprio per questo, o sbaglio?

Tess ha detto...

e comunque a me riesce difficilissimo integrarmi con il nano :D

Gians ha detto...

Reby, ci sta qualcosa che mi disturba nelle parole di Hashem, deve essere qualcosa di sottile che comunque percepisco. provo comunque ad azzardare una ipotesi, forse è l'idea che si sia tutti uguali (fatta salva la legge) per il resto adoro le diversità, anche quelle che alla fine ti portano a confrontarti e a sbagliare.

Gians ha detto...

Tess, tu si, ma lui si integrerebbe volentieri con te. :))

Arci ha detto...

caro GIANS, quel testo cerca di paragonare cose assai diverse, vuole sommare - come diceva la maestra - cavoli con patate.

I cittadini di Bolzano, di lingua tedesca, godono di particolari privilegi (per me eccessivi) perchè i loro territori furono occupati dal ns. esercito, non vennero a cercar lavoro. Stavano bene sotto l'Austria. Quindi l'integrazione non si può applicare a loro, sarebbe un obbligo ulteriore.

I giovani maleducati e teppisti vanno educati.

L'integrazione è un concetto che è applicato agli stranieri a garanzia del loro sviluppo civile (insegnado loro a non infibulare le bambine e a rispettare le donne) e della conservazione della nostra tradizione religiosa e culturale.

frine ha detto...

Fermo restando che Arci ha chiarito la vera portata dei termini usati, cosa proporrebbe questo signore: mentre integriamo sudtirolesi e squinternati vari, gli stranieri fanno quello che vogliono?

Anonimo ha detto...

Troppo spesso la parola integrazione sottende il sostantivo sopportazione.
Un abbraccio sul far della sera
Rossella
(tutto bene?)

Gians ha detto...

Arci, la mescolanza di culture altro non è che un somma di cavoli e patate, il paragone matematico trasferito di peso come fai tu, non calza. L'equilibrio di cui si ha bisogno, sta in quel tanto di curiosità che spinge una cultura a conoscerne un'altra. Un mix oramai indispensabile e inevitabile. Quindi ci si armi di buon senso, chi tra le parti, ha qualcosa da insegnare lo faccia, e per cortesia si lasci scegliere all'individuo se preferisce indossare l’hijab piuttosto che un tailleur. Per il resto è chiaro che tutti in una società, sono tenuti al rispetto delle regole, teppisti nazionali o stranieri, che differenza vuoi che abbia.

Gians ha detto...

Frine, forse hai centrato il fastidio, di cui parlavo prima rispetto all'articolo del giornalista giordano/palestinese, e cioè il fatto che nel nome dell'integrazione del suo popolo, ha di fatto puntato il dito su altre chiamiamole "etnie" residenti nel nostro paese.

Gians ha detto...

Rossella, buona serata anche a te, la parola sopportazione non è poi tanto malvagia se accompagnata in modo parallelo da volontà reciproca e rispettosa di conoscersi meglio.

ps, non male e tu?

il mio nome è mai più ha detto...

Sposo Frine. E, volendo, anche te ed Arci.
Ragazzi, se il beagle si è integrato a noi e noi a lui...
A parte gli scherzi, va da sè che gli uomini hanno tutti, di fronte alla legge (almeno in teoria)uguali diritti e doveri, però mi scoccia alquanto che chiunque venga a fare le pulci alle regole di casa mia, considerato il fatto che io non vado a farle a casa sua.

bellavita ha detto...

'zarola, Gians: il coniglio sopra sono io!!

Reby ha detto...

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Arte%20Low.jpg

non trovo il post del pelo, ma questa vignetta di pv sarebbe stata perfetta!
bisous

Gians ha detto...

Bellavista, di questo passo non ti riconoscerai nei tuoi commenti. :)

Gians ha detto...

Reby, certo che del pelo, nonostante l'evoluzione non ci disfiamo facilmente. Baci. :)