lunedì 7 giugno 2010

Coscienza da basso ventre




Non si può escludere la presenza di una qualche forma di coscienza nel soggetto in stato vegetativo persistente: non si può esserne sicuri, ma nemmeno la si può escludere, a questo arriva la “commissione Roccella”. Resta inteso che invece si possa escludere del tutto nel soggetto sano che decida di non voler vegetare, nel caso.

Caro Malvino, vedi come sempre noi non si inventa quasi nulla:

A corpo e anima vige un rapporto materia-forma, come se l'anima fosse la vera forma del corpo. Chiedersi se corpo e anima siano la stessa cosa è una domanda priva di senso : è come domandarsi se sono la stessa cosa la cera e la forma della candela.
Aristotele

7 commenti:

Reby ha detto...

testamento biologico, come i pacs: in attesa che qualcuno pensi al bene degli italiani, invece che al proprio, io ho sparso la voce ai 4 venti (ovvero i miei sessanta e rotti parenti stretti)
in caso di necessità, nessun accanimento terapeutico..pena sentire il mio fantasma ogni notte ai piedi del letto

Arci ha detto...

dire che il malato terminale abbia una qualche forma di coscienza fa pensare che possa provare dolore ed affligersi per quella vita vegetativa.
Un motivo in più per rispettarne la volontà espressa quando la coscienza fu piena, non ti pare?

Mario ha detto...

Per quello sono tanti i soggetti in stato non vegetativo per i quali non si può esser certi della presenza di una qualche forma di coscienza

Gians ha detto...

Reby, eppure sono leggi che io definisco a costo zero, ma ancora più vitali e essenziali di qualsiasi legge finanziaria.

Gians ha detto...

Arci, è una di quelle questioni di cui parliamo da anni, e questa volta, davvero non saprei a chi dare la colpa se non alla solita chiesa cattolica e ai politici che non distinguono religione da laicità.

Gians ha detto...

Mario, sarei troppo cinico se dicessi che dovrebbero provare una situazione simile sulla loro pelle?

bellavita ha detto...

Sto per redigere il mio testamento biologico. Non si sa mai.