sabato 29 maggio 2010

Violentami quando vuoi




"...no, ho detto in principio che la condanna delle violenze sui bambini deve essere ferma e la prevenzione e la repressione incisive; ritengo però che la definizione di violenza debba essere sottoposta ad un vaglio molto attento, e in questo ambito, anche il confronto con chi la pensa diversamente è un elemento fondamentale e irrinunciabile per chi è alla ricerca della verità e non è convinto di possedere l'unica" Mi scuso con l'amico Ugolino se ho estratto da un suo pensiero ben più ampio, quello che a me pare la sua sintesi sul tema pedofilia. Ebbene stavo a rimuginare su quanto ho letto, tra le solite vicende domestiche e attività quasi zen, come il lavaggio dell'auto nel mio box. Messa da parte la vena forcaiola che, nei casi in questione prende sempre il sopravvento, tenterò di illustrare la mia posizione in merito. Leggevo solo ora di un bimbo di due anni che fuma 40 sigarette al giorno, e di un'altro scaraventato a terra dalla madre per sfuggire a un furto. Nel secondo caso la violenza è frutto di un istinto di sopravvivenza, esattamente come nel primo in cui si reca danno a un figlio pur di garantirsi visibilità e forse pure un premio dal governo indonesiano. Esattamente come negli abusi sui minori, si osserva una violenza facilmente definibile e identificabile dal fatto che chi la perpetua è cosciente d'essere in una posizione di predominio. Definirei quindi gli abusati di violenza di qualsiasi età, delle persone sottomesse e questo non mi piace a prescindere dalla cultura di provenienza.

23 commenti:

nic ha detto...

Ti quoto.
Qualunque motivazione porti un adulto ad abusare (non solo sessualmente) di un bambino merita le punizioni più severe.
E' vero che l'ignoranza è un abisso, ma per certe cose non trovo giustificazione nemmeno se mi sforz parecchio.
Ciao Gians, stanotte ho bruciato il progetto in un attimo di lucida follia. :-|

Ugolino Stramini ha detto...

Grazie per la citazione, corretta nella scelta della sintesi.
Per dire quanto trovo giusta la tua conclusione, la trasferisco su un campo adiacente a questo; da qualche parte ho raccolto questa considerazione sulle molestie sessuali sul lavoro e su come distinguerle oggettivamente dalle avanches: se chi le attua è un superiore e chi la riceve è inibito nel reagire è molestia, altrimenti no.
Non è il comportamento in sè (entro certi evidenti limiti) a configurare la molestia ma lo spirito con cui la accoglie chi la subisce.

Gians ha detto...

Nic, lascerei perdere per un attimo l'antro relativo l'ignoranza, anzi, quello a ben guardare sarebbe più che un bel salvagente. In questo post si tenta maldestramente di spostare l'attenzione verso qualsiasi tipo violenza..

ps, hai fatto l'insano gesto!

nic ha detto...

Guarda che l'avevo capito. :)

Gians ha detto...

Ugolino, help! questa discussione evidentemente è valida su ogni altro piano della vita sociale. Non è raro trovare colleghi, succubi di quanto dici, come pure è facilissimo trovarne di altri confidenti, che vivono gli stessi abusi ma ti raccontano che questi avvengono nel loro nucleo familiare. Tutto credo parta da un disagio o frustrazione, in cui per non sopperire, si vuole spesso inconsciamente esibire un primato, dispiace che in questo il sesso maschile dilaghi.

Gians ha detto...

Nic, a mia memoria, su questo tema avresti di che scrivere, quindi non fare la finta tonta. :)

Gians ha detto...

@Ugolino, dicevo "perire" non sopperire.

rip ha detto...

mado', che roba complicata. Ma non puoi scrivere solo cazzate, come me? (-;

Arci ha detto...

il tuo è un ottimo argomento contro il relativismo etico, che hai espresso molto bene con l'ultima frase "e questo non mi piace a prescindere dalla cultura di provenienza".

Un 50enne che "sposa" una bambina di 11 anni compie un atto barbarico anche se nella sua (presunta) cultura la cosa è consentita.

Anche Benny16 sottoscriverebbe questo concetto ;))

Gians ha detto...

Rip, cazzi tuoi, non immagini quanto tempo dedico ai tuoi link. ;)

Gians ha detto...

Arci,si compie un atto barbarico, nel momento preciso in cui arbitrariamente si decide del destino altrui. Come darti torto? anche se il "sposarsi" in quella che giustamente identifichi come logica conseguenza di vecchie culture, non si relaziona con la violenza, ma al massimo come arcaici riti, magari non violenti di per se!

nic ha detto...

Io sono tonta.
nemmeno finta. ;)

Gians ha detto...

Nic, trovami un'altra definizione tua, poi visto che non ho creduto alla prima continuo a darti credito.

nic ha detto...

Sono tanta, e adesso prova a dire d no. :p

Arci ha detto...

diventano violenti quando la giovane sposa è un po' riluttante alle avances del "marito" più anziano del proprio padre ...

Alberto ha detto...

"delle persone sottomesse"
Senz'altro sì, ma questa sottomissione ha molteplici sfaccettature e direi anche parecchi gradi di gravità.

Gians ha detto...

Nic, sarei un maleducato se ti chiedessi in che senso? :)

Gians ha detto...

Arci, indiscutibile quanto dici, anche se non mi azzardo a parlare di cose che conosco poco, unico spunto che mi viene è che di certo quella di cui parli è usanza ancora in auge specie tra famiglie o nobilissime o al contrario ultime nella scala sociale. No saprei che analisi fare di questa constatazione.

Gians ha detto...

Alberto, certo che esistono diversi gradi, anche se l'istinto di base della predominanza lo vedo come un animale bulimico, prima o poi si ingoia tutto.

Zelda ha detto...

la punizione per i preti pedofili sarà terribile,q uando saranno morti.

Gians ha detto...

Zelda, a loro è stato detto che satana sarà ancora più feroce, ma io come te non crediamo a satana.. :)

Reby ha detto...

il tema della violenza è talmente ampio e complesso che non ci provo neanche a fare dei distinguo, tranne uno: nessuno tocchi i BAMBINI
sui bambini, pio, si può fare sottile violenza, che non è il caso dei pedofili di qualsiasi cultura siano
mi spaventano entrambe, sono quelle che mi spaventano di più

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Nel caso poi dei bambini esiste una fiducia ed un'innocenza di fondo che li espone ancora di più.