domenica 21 marzo 2010

Solitudini




Sono le sei di sera, il profumo dell'aria disinfetta le narici.

Dalla finestra vedo un tipo smilzo, dimesso e dismesso dalla sua vita, o da quel che nè rimane. Scivola via con il solo rumore del suo trolley a fargli compagnia. Chissà dove và. Attorno al reparto è un via vai di furgoni griffati dalla polizia penitenziaria. In cinque persone afferrano dita molli, la sproporzione tra le forze in gioco mi contorce.

Chiudo la finestra come fosse una parentesi e mi siedo a guardarti, mi allungo sul tuo letto ti sfioro i capelli a svelare il tuo sorriso incontaminato. Mi avvicino al tuo viso per sentirne il respiro caldo e profumato. Sei ancora sopita dalla chimica nelle tue vene, altra cosa rispetto al reparto quì di fronte. Inizio a piangere senza saperne il motivo, la mente rimbalza e gli occhi sono gonfi e la gola sussulta di singhiozzi epurati.

Ormai sono le otto, e tu ancora dormi ma il tuo sorriso mi lascerà per ultimo. Ti lascio e ti saluto. Domani mattina verrò a prenderti, il tuo trolley lo prenderò io, e non farà alcun rumore. Poi ti racconterò che vedevo dalla tua camera, fronte reparto infettivi.

18 commenti:

il mio nome è mai più ha detto...

Immagino fosse un ricordo, Gians.
Forse ho capito o forse no, ma ti lascio comunque un abbraccio e una carezza.

metropoleggendo ha detto...

un post di intimo nel quale si ha paura di entrare con troppo fragore. un bacio notturno, in punta di piedi, che non faccia rumore.

escopocodisera ha detto...

caro mio, quanto è intenso questo post e quanto lo sento "mio", in questo tempo...cambia solo il reparto di fronte............
un forte abbraccio. ed una buona domenica, come ai vecchi tempi!

Gians ha detto...

Enne, ora e solo ora è un ricordo di sole poche ore fà, lo custodirò gelosamente per non farmi trovare impreparato la prossima volta.

Gians ha detto...

Metro, per non farla pesare troppo la solitudine si ciba anche di rumori di gente, grazie per la tua sensibilità.

Gians ha detto...

Esco, bentornata spero tutto anche per te possa risolversi presto. Buona domenica e grazie per le tue parole.

il mio nome è mai più ha detto...

Io ci sono, eh?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Gians ho le lacrime agli occhi. Poesie e commozione nelle tue parole.

Ti abbraccio fortissimo
Daniele

Arci ha detto...

carissimo spero siate tornati a casa, risollevati e tranquilli. Un abbraccio.

Gians ha detto...

Enne, carissima, ok ti ringrazio. :)

Gians ha detto...

Daniele, della poesia tu sei un maestro indiscusso sai bene che quando si scrive con il cuore.. i risultati possono essere questi. Un abbraccio e grazie.

Gians ha detto...

Arci, si ora è tutto rientrato nella norma, il tuo suggerimento sarà una regola almeno per le prossime settimane. Grazie. :)

Capa_stuerta ha detto...

Arrivando a quest'ora ho il vantaggio di saperti un po' risollevato, almeno lo spero.

Un abbraccio a tutti e due.

Gians ha detto...

Capa, ti ringrazio.

rossaura ha detto...

Beh anche io sono in ritardo e arrivo quando tutto questo è solo un ricordo e la cosa mi solleva.
Ma com'è strano ed estraneo il mondo visto da una stanza di ospedale...
Auguri
Ross

Gians ha detto...

Rossaura, sei gentilissima, ti ringrazio tanto.

Zelda ha detto...

il poco tempo dedicato ai blog porta delle conseguenze negative.Una di queste, per me, è non aver letto subito questo post, perchè mi sarebbe piaciuto esserti vicina.
Conosco bene ciò di cui parli,e mi sento commossa,seppur tardivo ti prego di accettare il mio abbraccio.

Gians ha detto...

Zelda, ma va bene così, presto o tardi, non importa. Siamo sempre tutti in affanno.