Avevo già letto questa lettera sulle pagine di Repubblica di qualche giorno, fa e oggi mi ci sono imbattuto nuovamente on line. Riporto per snellezza la parte conclusiva:
"Non le voglio le tue scuse, caro Fede, chiedo scusa io: per essere rispettata come donna ho dovuto ricordarti di aver fatto parte del clan dei prepotenti e degli arroganti. Sia per me e per tutti un momento di profonda riflessione". In sostanza ciò che noi andiamo dicendo da anni sull' entourage berlusconiano da sempre ai limiti della sospensione dell' etica pubblica, a molti nostri connazionali, come la signora offesa, pareva il normalissimo esercizio di un normalissimo vivere e scalare i palazzi di Segrate. Cercare di discutere con loro al momento è perfettamente inutile: per loro chiunque di noi è, banalmente, un comunista o un invidioso. Non resta che ripeterci tra noi, come vecchi scorbutici, l' elenco di ciò che ci pare vergognoso. E attendere, fiduciosamente, che tra qualche anno si accorgano di essere stati presi per i fondelli anche loro. Senza fargli fretta, però: hanno tempi di apprendimento che non lo consentono. Mi spiace per la signora, che si goda la sua pensione, ma probabilmente Fede la ha riconosciuta fin da subito.
24 commenti:
ho letto la lettera, trovo penoso che si debba fare politica sulla cattiva educazione di un giornalista che simpatizza per una parte politica. Lui è maleducato e la parte politica dovrebbe risponderne ?
Non ci sono altri argomenti ? Va tutto bene ?
Arci, io questa lettera non la butterei nel calderone della politica, ma in una dimensione molto più vicina alla nostra è cioè la vita di tutti i giorni, specie quella lavorativa. Fatta questa anticipazione, mi è parso almeno strano capire che la signora, prima di questo episodio e in tanti anni passati in quegli uffici, non si fosse mai accorta di simili atteggiamenti. Certo magari per lei vista la posizione da "braccio destro" tutto era lastricato e i suoi e mai poteva immaginare tanta arroganza, fino a quando non la ha provata sulla sua pelle.
ma non credo che sia - come si vuol far credere pubblicando e dando evidenza a questa storiella - che ci sia un mondo di arroganti in quei palazzi.
Si tratta di un maleducato. Perchè trarne conseguenze ingigantite, se non per dare al fatto una valenza politica?
Caro Arci, chiaramente Repubblica non ci ha pensato due volte a pubblicarla, tutto in questo periodo di campagna elettorale faceva brodo, stessa cosa sicuramente appare nelle pagine del Giornale o similari. Sono certo infatti che come dici tu, in quei palazzi ci lavorano persone serie, e di qualsiasi orientamento politico, credimi ne ho le prove.
Hai ragione Gians, questa non la butterei in politica. L'arroganza non ha colore.
Purtroppo c'è sempre qualcuno che crede di poter dire il fatidico "lei non sa chi sono io"!
A me, in questi casi, scatta in automatico il pernacchione. Non riesco proprio a trattenermi.
basta guardarsi intorno per capire che ormai non si tratta più di politica ma di un costume generalizzato
Efesto, ti vorrei vedere in azione. :) purtroppo esiste ancora questa vecchia gilda di "cumenda" per loro il tempo pare essersi fermato ai film di Alberto Sordi.
Tess, viene davvero voglia di non guardarsi troppo attorno.
l'arroganza è figlia del potere. la madre si chiama maleducazione. purtroppo è vero che questa coppia prolifica ovunque.
Metro, quanto dici non è molto incoraggiante, andrò a letto e per oggi non ci penserò più. :)
Buona notte caro Gians
Mi associo a Metro. Sogni d'oro ;)
In effetti la signora, vittima di un demente cafone, prima parla bene di Bernasconi, poi afferma di essere stata per anni fra gente arrogante. Tutta tranne Bernasconi?
Come hanno giustamente scritto, buttarla in politica è inutile: io stessa, nel mio piccolo, potrei citarti casi di personaggi locali, di destra e di sinistra, i cui comportamenti mi hanno fatto vergognare per loro.
La maleducazione non ha colore, ma sotto elezioni fa brodo eccome.
Notte, Gians.
Se leggi il Corriere avrai una descrizione fedele e meno faziosa di quello che accade.
:p
il pernacchio proposto da EFESTO mi sembra la risposta giusta.
Quoto anche N che invita il caro GIANS ad usare, per la propria informazione, una stampa di maggiore obiettività: giù Repubblica, su il CorSera.
Gli atteggiamenti e, soprattutto, i giudizi che cambiano a seconda del fatto che l'oggetto a cui si rivolgono sia un componente del branco oppure no, sono i sintomi di una malattia diffusa: la disonestà intellettuale. Patologia endemica che auto-esclude chi ne è immune, perché non risulta essere un partner "affidabile". Tendenza comprensibile in casi estremi (in guerra, ad esempio: "in the thick of the fight it doesn't matter who's wrong and who's right"), ma deprecabile e estremamente dannosa nella vita sociale e politica di tutti i giorni.
Enne, il giornalismo è tutto schierato, gli editori sono personaggi che in qualche modo hanno le mani in pasta, sicchè per farsi una opinione non troppo di parte si dovrebbero leggere tutti i giornali presenti in edicola, ma a questo punto chi lavora? :)
Arci, mi sà che mi butto sul quotidiano locale, e apro solo la pagina dello sport. ;) un abbraccio.
Marcoz, in qualche modo si è in guerra, e come al solito chi ci rimette è la truppa, io stesso a volte anche mio malgrado mi sento precipitato in trincea. Questa è una guerra sporca, spero di non dare l'impressione che tu hai descritto sul tuo commento.
come tu dici, finchè la signora godeva dei vantaggi, tutto bene....La cosa brutta è che stiamo (sto)perdendo la fiducia, anche il nostro occhio ormai è inquinato(commento influenzato dal fatto che ho appreso che potrei avere domani Cota presidente di Regione)
Onestamente il Corriere mi sembra il meno fazioso, Gians.
Zelda, mi sta bene il "stiamo" anche io ho perso la fiducia, ma questo non significa cerchi dei colpevoli, quelle a mio parere siamo "noi" e noi soltanto.
Enne, non starò manco per un minuto a fare il tifo per un giornale.
"in qualche modo si è in guerra"
È un classico dichiarare lo stato di "guerra" per giustificare gli atti di inciviltà (questa è una considerazione generale, non un appunto specifico diretto a te).
Come quando si alzano per legge i valori tollerabili di certe sostanze dannose disciolte nell'acqua, in modo da poter continuarne a dichiarare la potabilità.
Marcoz, pensavo all'esempio del monossido di carbonio presente nell'aria, tu hai portato quello dell'acqua, in ogni caso è la stessa cosa, nel primo si blocca il traffico per un giorno, nel secondo si beve la minerale. In sostanza a volte ci si deve astenere.
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