sabato 6 novembre 2010

La politica del rimmel





Per una strana burla del destino -non credo al destino- o coincidenza infausta la legge finanziaria 2011 parla di stabilità. La stabilità, deve essere qualcosa che invece è mancata all' intera Schola Armaturarum Juventis Pompeiani che manco le guerre Puniche, Sannitiche o il Vesuvio erano riuscite a demolire. Che ci voleva allora per farlo è presto detto: una politica del rimmel che incipria le facciate a fa marcire le fondamenta, esattamente come avviene per la spazzatura in Campania; la si occulta sotto il tappeto.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

la politica del fumo negli occhi
per far felice chi NON vuol vedere
bisou
WW

Arci ha detto...

anche l'alluvione nel Veneto è stata colpa di B, forse pure il vulcano in Indonesia ... pare che abbia fornicato con ragazze dell'asilo anche da quelle parti.

Gians ha detto...

Ww, bacio a te.

Gians ha detto...

Arci, il nome di Berlusconi non mi è passato manco in mente: ho pensato piuttosto all'amministrazione locale campana, sarebbe ora che voi cittadini di quelle zone ambiate a qualcosa di meglio.

Arci ha detto...

caro GIANS, per una vita mi sono impegnato per allontanare dal potere i vari Gava, Pomicino, De Lorenzo e Di Donato. Ho pagato anche prezzi personali elevati.

Venne Bassolino e fece un primo ciclo da sindaco molto bene. Speravamo nel rinascimento napoletano.

Poi è prevalsa la napoletanitudine, il destino cinico e baro. Bassolino e la Iervolino hanno fatto rimpiangere i ladri della prima repubblica. I nuovi ladri, nella loro corte, sono più voraci e meno capaci.

E' stata per me una lezione importante. Anche per questo quando sento dire "andate a casa", mi chiedo: e dopo? chi arriva dopo non sarà peggio di questo?

Gians ha detto...

Arci, la "napolanitudine" è una condizione secondo me inesistente o quando citata, pare quasi usata come una scusa o meglio un alibi. Mi spiego meglio: il malaffare non ha cittadinanza solo a Napoli, piuttosto, l'arrendevolezza dei napoletani troppo spesso trova uno scudo in questo sistema, chiaramente difficile che è quello della collusione tra stato e camorra. Se pure è vera questa condizione vero è che con altri nomi, la stessa malavita agisce nello stesso modo in altre realtà regionali. Detto questo, quello che manca sarebbe forse una azione di coraggio da parte dei cittadini, cosa che tu stesso mi dici d'aver fatto e poi cosa è successo? ti hanno minacciato? oppure da solo hai capito che non potevi fare nulla? vedi caro mio, probabilmente quello che occorre è il coraggio unito a quello di altri, e forse i napoletani sono più intenti al loro orticello che al parco comune.

rip ha detto...

non so perchpè, ma la distruzione di una scuola mi sembra terribilmente in linea con i tempi
(OT: sui link non so se è record, una volta feci di molto meglio http://rip.ilcannocchiale.it/2007/08/19/link_di_mezza_estate.html :-D)

rip ha detto...

perchè
perchpè è "lectio difficilior" :-P

Gians ha detto...

Rip, sei sempre dannatamente incisivo. Mi sveli il segreto! :)

Mk ha detto...

Le amministrazioni locali poco possono senza fondi.Il sovriintendente di Pompei è un certo sig.Luigi Necco ex giornalista rai che manco a dirlo pochi giorni fa -nella pagina delle lettere a repubblica in cui immeritatamente ero presente anche io- aveva denunciato la carenza di fondi e il degrado in cui versano i nostri beni archeologici.Quindi vi chiedo:'e che stamm parlann?Non ci dimentichiamo che bondi fece fuoco e fiamme perché tremonti non gli aveva dato neanche un soldo per i beni culturali.Si fa quel che si può ma "senza denari non si cantano messe".
E vabbè.Buona domenica ieri mi hanno riattivato l'adsl:sono stata 10 giorni out:)

AlterEgo ha detto...

Sul corriere della sera hanno pubblicato la mappa dei beni culturali a rischio cedimento per effetto della cattiva o inesistente manutenzione e, tra queste, molte si trovano in territori retti da amministrazioni cc.dd. virtuose.

Gians ha detto...

Moni, bentrovata, solo una cosa: a me pare che quattro assi di legno per mettere in sicurezza un bene come quello crollato non sia una di quelle spese folli per cui uno stato entra in crisi. Le stesse parole di Napolitano confermano il fatto che non si tratta di una questione economica ma di incuria.

Gians ha detto...

Alter, sarà anche così, ma non credo che in quelle di centro sinistra le cose siano poi gestite meglio.